Il vino nella musica

Quando l’ispirazione parte da una bella canzone (o da un buon calice)

Il vino nella musica

Data Pubblicazione: 24/02/2021

Musica e vino, da sempre un’accoppiata vincente. Perché si sa, con il giusto sound tutto assume un ché di diverso, anche il calice che stai bevendo. Prendi ad esempio un Primitivo di Manduria, gustato sul divano, con luce soffusa ed Eric Clapton che suona in sottofondo…Chapeau. Se poi il vino diventa il protagonista delle tue canzoni preferite, allora tutto ha senso e il cerchio si chiude, perfettamente.

 

Ecco quindi la nostra top list di brani, italiani e non, che hanno celebrato il nettare di Bacco. Perché l’ispirazione la puoi trovare nel calice, ma anche queste note aiutano parecchio…

 

Felicità è…?

Se lo chiedi in giro, tutti risponderanno “un bicchiere di vino con un panino”, questa è una delle grandi certezze del mondo. Perché Al Bano e Romina lo sapevano bene, stavano creando un classico intramontabile. E cosa cantare, se non l’abbinamento più naturale e semplice che esista? Pane, salame e Lambrusco. E se vuoi la versione chic, pane, mortadella e Prosecco Millesimato è l’alternativa vincente.

 

La maturità, come un vino invecchiato

Cosa c’è di più poetico che immaginare la propria vita come un vino? Giovane e acerbo prima, poi via via più maturo e di spessore. Se poi a cantare è Frank Sinatra, non è certo lo spessore che manca. Nella sua celebre canzone “It was a very good year” il nostro Frank riflette su quel particolare momento della sua vita, dicendo di trovarsi “nell’autunno dell’anno” e sentirsi come un “vintage wine”. Beh, se l’invecchiamento ha lo stesso effetto che sull’Amarone, non c’è da preoccuparsi.


 

1969: l’anno da cui manca il vino (solo nella canzone, per fortuna…)

“So I called up the Captain, ‘Please bring me my wine’ / He said, ‘We haven’t had that spirit here since 1969.” Verso simbolico di un testo altrettanto leggendario. Era il 1976 e gli Eagles cantavano Hotel California, brano che avrebbe rappresentato la colonna sonora di un’intera generazione. Il suo vero significato è stato oggetto di ipotesi e congetture varie, ma quello che è sicuro è che il vino è uno degli elementi principali. Questo sì che è il ritmo giusto per un Barbaresco: intenso, da scoprire piano piano e godersi in un sorso lunghissimo.

 

 

Una bottiglia di vino rosso, e si decolla

In una buona playlist che convince, non può mancare un grande artista come Eric Clapton. E infatti eccolo qui, con la sua “Bottle of red wine”, da ascoltare al massimo del volume mentre prepari il tuo hamburger gourmet, con cipolle caramellate, insalata, toma piemontese e maionese home-made (il sound è quello dell’american blues, la cucina non può essere da meno). Per il vino stai sui sapori forti, speziati, capaci di reggere il gioco. Un Chianti Riserva ad esempio, è perfetto.

 

Stappa la bottiglia e...

Quando apri il vino si sa, la serata prende la svolta che volevi, con l’atmosfera che si scalda e gli animi che si distendono. E su questo siamo tutti d’accordo, anche il giovane irlandese Ed Sheeran, che nella sua spensierata “Barcelona” canta felice Well get up, up on the dancefloor tonight / I've got two left feet and a bottle of red wine”. Beh, un invito difficile da declinare, soprattutto se il vino è un fresco Lugana o uno Spumante Ribolla Gialla estremamente beverino.

 

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