Ribolla Gialla: caratteristiche, abbinamenti del bianco dell’Est

Un vino antico e poliedrico, interpretato in tante varianti diverse

Ribolla Gialla: caratteristiche, abbinamenti del bianco dell'Est

Data Pubblicazione: 30/08/2023

La Ribolla Gialla potrebbe essere definita un “vino dai tre volti”. Secondo quanto pensano gli studiosi, questo prodotto ha fatto la propria comparsa in Friuli in epoca romana, e oggi non smette di donare soddisfazioni al mondo enologico grazie a un bouquet aromatico irresistibile e a una grande versatilità in tavola. Ecco caratteristiche e abbinamenti della Ribolla Gialla, un vino bianco autoctono dal carattere multiforme.

 

Dall’Antica Roma a oggi: le origini della Ribolla Gialla e il perché del suo nome

 

Il mondo enologico e gli storici del vino sono concordi nell’affermare che l’epoca classica fu fondamentale per lo sviluppo della vinificazione. Greci e Romani ebbero un ruolo di spicco nella valorizzazione di terreni in parte già vocati alla viticoltura, e nella creazione di tecniche all’avanguardia. Non è dunque un caso che molte varietà celebri ebbero origine proprio in questi contesti, come avvenne per la Ribolla Gialla.

Non ci sono prove che attestino l’effettiva coltivazione dei vitigni di Ribolla Gialla in epoca romana, ma alcuni elementi fanno pensare che sia così, come il fatto che nell’area che corrisponde alla provincia di Udine - attuale zona di produzione di questo vino - venisse prodotto un ottimo bianco, che di quel luogo era proprio autoctono.

La storia della Ribolla Gialla inizia a essere documentata verso la fine del XIII secolo, quando il suo nome fu appuntato in un atto notarile. Apprezzatissimo dai nobili, all’epoca la Ribolla Gialla era un vino utilizzato in abbinamento con altri uvaggi (in gran parte Friulano e Malvasia), caratterizzato da un colore intenso, tendente al ramato e dal sapore più dolce di quello che si può trovare oggi in commercio, con una fragranza e una morbidezza al palato che gli garantirono una lunga fama.

Solo gli attacchi sferrati dalla fillossera nell’Ottocento contro i vitigni europei riuscirono a rallentare la sua ascesa, ma solo temporaneamente.

Una delle più interessanti curiosità sulla Ribolla Gialla riguarda il nome, che si deve alle sue antiche tecniche di vinificazione. Durante la fase di fermentazione l’acido malico contenuto in grandi quantità nel mosto portava quest’ultimo a ribollire. Oggi questo fenomeno non si verifica più, poiché i processi attuali permettono ai produttori di vino di mantenere più facilmente sotto controllo le temperature.

 

Zona di produzione e metodi di vinificazione

 

Originario fin dall’antichità del Friuli-Venezia Giulia, di questa regione il vitigno apprezza le caratteristiche geologiche e ambientali. Queste gli garantiscono infatti una crescita fruttuosa e permettono alle sue uve di maturare al meglio.

Il terroir della Ribolla Gialla si trova in particolare tra le province di Udine e Gorizia, caratterizzate in larga misura da ambienti collinari e da suoli a composizione varia. Le sue radici traggono nutrimenti da terreni ricchi di argilla e minerali, mentre le sue fronde e i suoi grappoli sono sferzati dai venti leggeri che caratterizzano il clima temperato della zona. Il passaggio tra la notte e il giorno è scandito da buone escursioni termiche, che conferiscono al vino le proprie distintive note organolettiche.

Il metodo di produzione della Ribolla Gialla non si può descrivere senza tenere conto di un fattore fondamentale: di questo vino non esiste una sola versione, ma tre, ognuna frutto di tecniche differenti.

In primo luogo c’è la Ribolla Gialla classica, un vino giovane e leggero, che si ottiene tramite una prima fase di pressatura delicata delle uve e un processo successivo di fermentazione all’interno di vasche d’acciaio. A contribuire alle sue caratteristiche organolettiche è inoltre il periodo di affinamento, svolto anch’esso all’interno di contenitori in acciaio.

Una variante più strutturata e complessa è interpretata in chiave Orange Wine e segue un processo produttivo diverso. Dapprima le bucce vengono sottoposte a un periodo piuttosto lungo di macerazione, come avverrebbe per un vino rosso, donando al vino caratteristiche peculiari come una certa tannicità. In seguito il vino viene spesso fatto affinare all’interno di botti in legno. Suadente nelle note olfattive floreali e fruttate, con sentori canditi, questo prodotto stupisce però anche con una nota minerale di fondo, che dona un pizzico di freschezza al palato.

Infine, la Ribolla Gialla si presenta ai consumatori anche in una versione spumantizzata, come nel caso dell’Olla Ribolla Gialla Spumante. Dopo la pressatura dell’uva e la fermentazione, questa bollicina dal perlage fine e persistente viene fatto rifermentare tramite l’azione di lieviti, e in seguito filtrato e imbottigliato, secondo il metodo Charmat.

 

Un’esplosione di aromi: caratteristiche e abbinamenti tra Ribolla Gialla e cibo

 

ribolla gialla caratteristiche e abbinamenti

 

Nelle sue tre versioni, la Ribolla Gialla può adattarsi in modo armonico a diversi abbinamenti gastronomici. Come Spumante, questo vino si adatta a tutto il pasto, ma dà il meglio se gustato con antipasti di mare e fritture, grazie alla sua naturale acidità e alla capacità di sgrassare la texture untuosa di alcuni ingredienti. Con un perlage fine e persistente, la discreta sapidità al palato e la gradazione alcolica contenuta, le bollicine Ribolla Gialla portano un po’ di vivacità in tavola, al pari di un classico Prosecco DOC, senza mai appesantire il pasto. 

Lo Spumante Ribolla Gialla conquista il commensale con una delicatezza sorprendente, tanto all’olfatto quanto al palato. Quasi timido nella degustazione - con il suo bouquet aromatico dai toni floreali - questo vino dà il meglio se affiancato a ricette e ingredienti dal gusto delicato. Via libera quindi ad antipasti leggeri, a piatti a base di pesce dal gusto non troppo intenso (come ostriche e vongole, per esempio) e a primi caratterizzati da sughi o condimenti non troppo sapidi. Ma non solo: la Ribolla Gialla accompagna egregiamente anche la cucina asiatica ed è l’abbinamento perfetto per il sushi.

La versione macerata, un vino Orange intenso e dalla forte personalità, è ideale con zuppe di legumi o di pesce, carni aromatizzate.

 

 

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