Dolcetto Costafiore, ultima annata di un gioiello piemontese

Il Dolcetto Costafiore ha segnato la storia delle nostre Cantine. La produzione si è conclusa con la vendemmia del 2018. Ecco perché ogni appassionato dovrebbe averne almeno una bottiglia.

Dolcetto Costafiore, ultima annata di un gioiello piemontese

Data Pubblicazione: 18/10/2019

Le storie più belle sono quelle che toccano il cuore. Il mondo del vino ne è pieno. Il Dolcetto Costafiore Giordano è stato protagonista di pagine importanti della nostra e da quest’anno non sarà più in produzione. Se non l’hai mai provato, scopri con noi perché dovresti averne almeno una bottiglia nella tua collezione.

Dolcetto Costafiore, una storia di famiglia

Un vino che profuma di casa

Dolcetto Costafiore Giordano, un vino che sa di casa

Il Sorì Costafiore è la culla del nostro Dolcetto Diano d’Alba DOCG. In piemontese il termine Sorì indica terreni particolarmente soleggiati, dall’esposizione fortunata. Il nostro Dolcetto Costafiore nasceva proprio in uno di questi luoghi, a due passi dalla nostra sede in Valle Talloria di Diano d’Alba. Un pezzo di storia per noi, un tuffo al cuore sapere che un giorno non l’avremmo più visto. Eppure, come ogni storia, anche quella del Dolcetto Diano d’Alba DOCG Sorì Costafiore era destinata a finire. Ci lascia ancora un buon numero di bottiglie, un album di ricordi carichi d’emozione e infinite cartoline di momenti speciali.

Il rosso quotidiano della nostra terra

Il Dolcetto è stato per generazioni il vino quotidiano sulla tavola delle Langhe

A due passi da Alba, tra i morbidi profili delle Langhe, imbattersi in una bottiglia di Dolcetto sulla tavola di pranzo è stato per anni qualcosa di molto comune. Il rosso quotidiano, la bottiglia da avere in tavola ogni giorno: e non certo per svilirlo, quanto piuttosto per sottolineare quanto radicato e profondo sia il rapporto che lega il nostro territorio al Dolcetto. Il Costafiore è una rilettura di quel classico bicchiere di rosso da sorseggiare durante il pasto, un omaggio e insieme un racconto pieno d’emozione.

La denominazione più piccola, il nostro orgoglio più grande

La denominazione Diano d'Alba DOCG del Dolcetto è la più piccola di tutto il territorio

Tra le zone produttive che garantiscono la denominazione di origine controllata per il Dolcetto, Diano d’Alba è la più piccola. Non bisogna farsi trarre in inganno dall’estensione del territorio: non sempre la qualità va di pari passo con l’ampiezza. Nel caso del Dolcetto Diano d’Alba DOCG Sorì Costafiore, almeno per noi, è sempre stato così: per lungo tempo è stato bello coccolare le viti, osservarne i colori cambiare di stagione in stagione, soppesare i grappoli e di tanto in tanto assaggiarne un acino. A piena maturazione il Dolcetto è davvero dolce, caratterizzato da una polpa succosa e dal gusto pieno. Quei vigneti, quei filari che per molti anni hanno fatto parte del nostro orizzonte, oggi non ci sono più. Nell’ultima annata del Costafiore rimangono i ricordi, le immagini, un passato ricco di attimi di vita vissuta e di occasioni speciali vissute insieme.

Perché scegliere il Dolcetto Diano d’Alba DOCG Sorì Costafiore

L'ultima annata del Dolcetto Diano d'Alba DOCG Sorì Costafiore, qualcosa a cui è impossibile rinunciare

Chi ama i rossi piemontesi dovrebbe provare il nostro Costafiore. Perché? Per le sensazioni che offre in degustazione, fin dal primo sorso. Il colore rosso rubino intenso apre a riflessi violacei, molto suggestivi e grande eleganza. Ha un bouquet fresco e vinoso, con chiari cenni di frutti rossi. I tannini sono ben bilanciati, armonici: ha struttura importante, di grande impatto e un piacevole finale leggermente ammandorlato. Può essere il regalo ideale per un appassionato, o un buon rosso da mettere in tavola in occasioni speciali, specialmente quando il menu richiede un vino di grande equilibrio.

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