5 COSE CHE (FORSE) NON SAI SULLA PUGLIA
Ogni regione ha i propri piccoli segreti: storie e leggende, luoghi da scoprire, tradizioni poco note e tesori del gusto da apprezzare. Ecco alcuni fatti poco noti sulla Puglia, la terra del Primitivo.
1 – L’origine dei Trulli
Le prime costruzioni simili ai Trulli risalgono addirittura all’epoca preistorica: nella Valle d’Itria erano diffusi i tholos, costruzioni a volta destinate a ospitare i defunti. Alberobello assunse una forma simile a quella che possiamo vedere oggi nel corso del XIV secolo: il Conte di Conversano ricevette dal principe di Taranto e futuro Re di Napoli Roberto d’Angiò un appezzamento di terra in quella zona come premio per i servigi resi durante le Crociate. Con l'arrivo del Conte il territorio iniziò a ripopolarsi: per evitare di pagare i tributi dovuti al Re per le nuove abitazioni, i Trulli dei coloni erano costruiti senza malta. In questo modo le abitazioni potevano essere smantellate rapidamente prima di eventuali controlli.
2 – Olive e olio
Le prime testimonianze di un regolare consumo di olive nel territorio pugliese risalgono a 8 – 10 mila anni fa. Difficile immaginare una tradizione più datata! Terreni e posizione erano e sono perfetti per la coltivazione dell’ulivo, grazie al clima caldo e all’esposizione di pendii collinari e pianure. Dalla raccolta alla coltivazione: prima i fenici e poi i greci introdussero tecniche agricole per trasformare un’attività fondata sulla fortuna e sulla ricerca in una disciplinata coltivazione. Pianure e colline assunsero progressivamente l’aspetto che ancora oggi conservano, grazie ai circa 380.000 ettari di uliveti, con più di 60 milioni di piante.
3 – Masserie o piccole città?
Molto tempo prima che si iniziasse a parlare di lotta di classe e di equità sociale, nelle masserie pugliesi si verificavano situazioni molto moderne. Nel periodo storico compreso tra il XVI e il XVIII secolo le masserie erano una nazione dentro la nazione, nata per volontà della Spagna. I regnanti iberici consentirono ai nobili del Regno delle due Sicilie di ripopolare alcune aree incolte, incoraggiando la coltivazione di cereali e altri prodotti agricoli per l'approvvigionamento della madrepatria. Non sorsero soltanto complessi di edifici agricoli, ma veri e propri villaggi: all’interno di queste comunità contadine, proprietari terrieri e braccianti condividevano spazi e giornate. I figli dei ricchi e quelli dei poveri giocavano insieme, e in alcuni casi si dedicavano insieme allo studio. Differente estrazione sociale, simili opportunità: un'oasi illuminata!
4 – Il bianco di Ostuni
Dal 1800 circa il comune di Ostuni obbliga attraverso un’ordinanza a dipingere di bianco le case del centro storico. Non si tratta di un vezzo artistico e neppure di un semplice capriccio, ma questa tradizione ha un motivo ben preciso: la luce del sole riflessa dalle strutture pitturate di bianco avrebbe accecato i nemici intenzionati ad attaccare la città, ponendo gli abitanti in una condizione di vantaggio strategico. Di certo oggi il rischio di assalti militari da parte di città vicine è molto meno probabile di un tempo! L’abitudine di imbiancare con la calce le pareti delle abitazione è rimasta, ma oggi ha valenza diversa. La calce utlizzata per la pittura ha un accentuato potere disinfettante, l’imbiancatura ha quindi più che altro un valore igienico.
5 – Puglia, la macchina del tempo
Due scoperte fondamentali per lo studio della preistoria sono state effettuate nel corso degli ultimi anni proprio in Puglia. Il più antico fossile di Uomo di Neanderthal è stato ritrovato nella grotta di Lamalunga, vicino ad Altamura. Una serie di circostanze favorevoli ha permesso una conservazione pressoché perfetta del reperto: le ossa dell'Uomo di Altamura sono state inglobate all’interno delle stalattiti! Questa non è l'unica importante testimonianza dell’antichità: l’Alta Murgia ospita la Valle e la Cava dei Dinosauri, zone che custodiscono l’impressionante numero di 25.000 orme di dinosauri, vissuti nel periodo cretaceo, circa 70 milioni di anni fa.