5 cose che (forse) non sai sulla Puglia

Dalla nascita dei Trulli al bianco di Ostuni, passando per sterminate coltivazioni di ulivi: curiosità e fatti poco noti su una delle regioni più amate del Belpaese

5 cose che (forse) non sai sulla Puglia

Data Pubblicazione: 31/05/2017

Ogni regione ha i propri piccoli segreti: storie e leggende, luoghi da scoprire, tradizioni poco note e tesori del gusto da apprezzare. Ecco alcuni fatti poco noti sulla Puglia, la terra del Primitivo.

1 – L’origine dei Trulli

Giordano Vini, alla scoperta della Puglia: curiosità sui Trulli

Le prime costruzioni simili ai Trulli risalgono addirittura all’epoca preistorica: nella Valle d’Itria erano diffusi i tholos, costruzioni a volta destinate a ospitare i defunti. Alberobello assunse una forma simile a quella che possiamo vedere oggi nel corso del XIV secolo: il Conte di Conversano ricevette dal principe di Taranto e futuro Re di Napoli Roberto d’Angiò un appezzamento di terra in quella zona come premio per i servigi resi durante le Crociate. Con l'arrivo del Conte il territorio iniziò a ripopolarsi: per evitare di pagare i tributi dovuti al Re per le nuove abitazioni, i Trulli dei coloni erano costruiti senza malta. In questo modo le abitazioni potevano essere smantellate rapidamente prima di eventuali controlli.

2 – Olive e olio

Giordano Vini alla scoperta della Puglia: olio e olive

Le prime testimonianze di un regolare consumo di olive nel territorio pugliese risalgono a 8 – 10 mila anni fa. Difficile immaginare una tradizione più datata! Terreni e posizione erano e sono perfetti per la coltivazione dell’ulivo, grazie al clima caldo e all’esposizione di pendii collinari e pianure. Dalla raccolta alla coltivazione: prima i fenici e poi i greci introdussero tecniche agricole per trasformare un’attività fondata sulla fortuna e sulla ricerca in una disciplinata coltivazione. Pianure e colline assunsero progressivamente l’aspetto che ancora oggi conservano, grazie ai circa 380.000 ettari di uliveti, con più di 60 milioni di piante

3 – Masserie o piccole città?

Giordano Vini, alla scoperta della Puglia: la tradizione delle Masserie

Molto tempo prima che si iniziasse a parlare di lotta di classe e di equità sociale, nelle masserie pugliesi si verificavano situazioni molto moderne. Nel periodo storico compreso tra il XVI e il XVIII secolo le masserie erano una nazione dentro la nazione, nata per volontà della Spagna. I regnanti iberici consentirono ai nobili del Regno delle due Sicilie di ripopolare alcune aree incolte, incoraggiando la coltivazione di cereali e altri prodotti agricoli per l'approvvigionamento della madrepatria. Non sorsero soltanto complessi di edifici agricoli, ma veri e propri villaggi: all’interno di queste comunità contadine, proprietari terrieri e braccianti condividevano spazi e giornate. I figli dei ricchi e quelli dei poveri giocavano insieme, e in alcuni casi si dedicavano insieme allo studio. Differente estrazione sociale, simili opportunità: un'oasi illuminata

4 – Il bianco di Ostuni

Alla scoperta della Puglia con Giordano Vini: Ostuni

Dal 1800 circa il comune di Ostuni obbliga attraverso un’ordinanza a dipingere di bianco le case del centro storico. Non si tratta di un vezzo artistico e neppure di un semplice capriccio, ma questa tradizione ha un motivo ben preciso: la luce del sole riflessa dalle strutture pitturate di bianco avrebbe accecato i nemici intenzionati ad attaccare la città, ponendo gli abitanti in una condizione di vantaggio strategico. Di certo oggi il rischio di assalti militari da parte di città vicine è molto meno probabile di un tempo! L’abitudine di imbiancare con la calce le pareti delle abitazione è rimasta, ma oggi ha valenza diversa. La calce utlizzata per la pittura ha un accentuato potere disinfettante, l’imbiancatura ha quindi più che altro un valore igienico.

5 – Puglia, la macchina del tempo

Giordano Vini alla scoperta della Puglia: tracce di vita preistorica

Due scoperte fondamentali per lo studio della preistoria sono state effettuate nel corso degli ultimi anni proprio in Puglia. Il più antico fossile di Uomo di Neanderthal è stato ritrovato nella grotta di Lamalunga, vicino ad Altamura. Una serie di circostanze favorevoli ha permesso una conservazione pressoché perfetta del reperto: le ossa dell'Uomo di Altamura sono state inglobate all’interno delle stalattiti! Questa non è l'unica importante testimonianza dell’antichità: l’Alta Murgia ospita la Valle e la Cava dei Dinosauri, zone che custodiscono l’impressionante numero di 25.000 orme di dinosauri, vissuti nel periodo cretaceo, circa 70 milioni di anni fa.

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