Alla scoperta della denominazione umbra Orvieto DOC

Un vino nato nell’antichità, con caratteristiche davvero uniche

Alla scoperta della denominazione umbra Orvieto DOC

Data Pubblicazione: 02/08/2023

Tagliata in due da un fiume, attorno a Orvieto, c’è una zona vinicola che fin dall’antichità fa nascere prodotti d’eccezione, come il vino bianco Orvieto DOC. Questa denominazione umbra, pronipote di innovative tecniche produttive etrusche, è una tra le più apprezzate della regione, capace di conquistare la gran parte dei consumatori grazie alle diverse declinazioni assunte nel tempo.
Per conoscere questo vino non resta che fare un viaggio alla scoperta dell’Orvieto DOC, dalla sua comparsa sulla Penisola fino ai giorni nostri!

 

Orvieto DOC: storia di un vino amato dagli artisti

 

Attraverso uno dei centri più importanti dell’Umbria - la bella Orvieto - scorre il Paglia, fiume che deve la propria rilevanza non solo al fatto di essere il più lungo tra gli affluenti del Tevere, ma anche alla corrispondenza con la principale zona vinicola della regione, quella che dà vita al vino bianco Orvieto DOC.

Da un lato all’altro del fiume i vigneti destinati alla produzione di questo vino crescono rigogliosi, godendo delle condizioni ambientali adeguate, e - a quanto affermano le testimonianze storiche - lo fanno da millenni.

L’arte della vinificazione in questa zona risale infatti agli Etruschi, che sfruttarono al meglio le conformazioni geologiche della regione per ideare le tecniche produttive migliori per questo vino.

Scavarono delle fosse nel tufo, secondo un sistema a 3 strati: nel primo mettevano l’uva, che veniva pigiata grazie alla semplice forza di gravità; nel secondo veniva raccolto il mosto; nel terzo si concludeva l’affinamento del vino, destinato poi al consumo interno e al commercio.

Nel tempo la fama di questo prodotto crebbe a dismisura, rappresentando uno dei più apprezzati vini umbri, un elemento essenziale per l’economia locale, tanto che i vitigni di Orvieto DOC (o, per meglio dire, i loro antenati) vennero tutelati da specifici editti.

Tanto era il pregio di questo vino, che artisti come Pinturicchio e Signorelli lo richiesero come pagamento per gli affreschi realizzati presso la Cattedrale di Orvieto. E non si limitarono a poche bottiglie: il compenso totale ammontava ad almeno mille litri!

 

Zona di produzione e caratteristiche dell’Orvieto DOC

 

Ma cosa rende questa zona tanto speciale per la produzione del suo vino? La risposta si trova proprio nel particolare territorio dell’Orvieto DOC: un suolo composto in larga parte da tufo e un clima caratterizzato da escursioni termiche. In questa zona leggermente ventilata e dalla discreta percentuale di umidità nell’aria, maturano le uve selezionate per la produzione del vino Orvieto DOC: quelle di Grechetto e di Procanico, con l’aggiunta (per un massimo del 40%) di altre varietà a bacca bianca.

Nel corso dei secoli, l’Orvieto DOC ha sfruttato queste caratteristiche ambientali per dare vita a risultati diversi. Inizialmente la conservazione del vino all’interno di grotte fresche da parte degli Etruschi, conferì al prodotto una discreta dolcezza, che dall’Ottocento in poi fu abbandonata in favore di una produzione più secca, sebbene oggi le varianti di questo vino accolgano una vasta gamma di sfumature aromatiche.

Il più noto, l’Orvieto Classico DOC (denominazione ottenuta nel 1971) è caratterizzato da un colore giallo paglierino con riflessi dorati, da un aroma di fiori leggermente muschiato e un sapore secco e morbido, con un retrogusto amarognolo che rende la degustazione ancora più interessante.

Simile per note aromatiche è l’Orvieto DOC, anch’esso arricchito da sentori muschiati, con l’aggiunta di suggestioni di frutta matura, miele e nocciole.

Nella versione Superiore, invece, questi vini presentano un profilo organolettico più ricco, che accoglie al palato una spiccata mineralità, dovuta alle caratteristiche del suolo della zona di produzione dell’Orvieto DOC, facendo si che questo sia un vino ideale da abbinare a un fresco menù estivo!

Degne di nota sono infine le versioni Vendemmia Tardiva e Muffa Nobile. Nel primo caso la naturale dolcezza del vino si deve al prolungamento della permanenza dell’uva sulla pianta, anche dopo la sua maturazione, in modo da sottoporre gli acini all’inizio di un processo di appassimento. L’elevata componente zuccherina dà vita a un vino armonico e sapido, dalle evidenti note minerali. Le suggestioni sono quelle della pesca e della prugna matura, con un sentore finale di agrumi che dona freschezza all’assaggio.

Il metodo di produzione dell’Orvieto DOC Muffa Nobile invece prevede che i grappoli siano sottoposti all’attacco controllato del fungo botrytis, che modifica le caratteristiche delle bucce e conferisce al prodotto delle peculiarità uniche. Meno diffusi rispetto ad altre varietà, questi vini sfoggiano nel calice un colore dorato suggestivo e sentori caramellati, che ricordano la frutta candita e che danno vita a ottime degustazioni contemplative.

 

orvieto doc caratteristiche e abbinamenti

 

I migliori abbinamenti gastronomici con questo vino

 

A tavola l’Orvieto è una vera e propria scoperta, grazie a una versatilità che lo rende un compagno perfetto a tutto pasto, dagli aperitivi ai primi, dai secondi ai dolci, a seconda della sua versione.

I piatti prediletti di un Orvieto Classico DOC sono soprattutto quelli di pesce, indipendentemente dalla ricetta. Al cartoccio o arrosto, in umido, alla griglia o come aggiunta saporita a risotti e primi piatti, i pesci di mare possono essere esaltati dal profilo aromatico di questo vino fresco e dal retrogusto amarognolo. Non disdegna inoltre anche preparazioni a base di carni bianche.

I migliori abbinamenti gastronomici che vedono protagonista il vino Orvieto DOC Superiore riguardano anch’essi il pesce, anche di lago, ma non va sottovalutata la capacità di questo vino di sposarsi con gli ingredienti più saporiti della gastronomia italiana, meglio ancora se umbra, come taglieri di salumi locali, formaggi e preparazioni a base di tartufo

Degni di nota sono infine l’Orvieto Vendemmia Tardiva e il Muffa Nobile, due varietà che vanno a braccetto con torte, pasticcini, biscotti e dolci al bicchiere, nonché - per una degustazione ancora più peculiare e interessante - con formaggi erborinati e crostini al patè.

 

 

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