Dal Negroni al Gin Tonic: i migliori Gin per i cocktail

Dai distillati essenziali alle sfumature più particolari, per un cocktail party da professionisti!

Dal Negroni al Gin Tonic: i migliori Gin per i cocktail

Data Pubblicazione: 11/06/2025

Con la sua straordinaria adattabilità - nonché l’ampia gamma di sfumature - il gin è oggi uno degli spirits più apprezzati nella mixology, un ingrediente che dà vita a cocktail senza tempo e nuove proposte dei bartender più creativi.

Ma perché questo distillato occupa un ruolo centrale nel settore? E quali sono i migliori gin per i cocktail famosi, come Negroni, Gin Tonic e Martini? Scoprilo in questa guida!

 

Gin e Mixology: una grande storia d’amore

 

Se il rum è lo spirit più amato per creare cocktail dal piglio caraibico e dalle sfumature estive, il gin conferisce ai drink una sfumatura elegante e sofisticata, ma tutt’altro che criptica. Merito della sua versatilità, che ha reso questo distillato di bacche di ginepro uno degli ingredienti cardine della mixology classica e contemporanea.

A differenza della vodka, che è in grado di adattarsi grazie al suo carattere tendenzialmente inodore e insapore, il gin deve questa sua indole socievole al fatto che gli ingredienti utilizzati durante le sue fasi di distillazione (detti botanicals) danno vita a numerose sfumature organolettiche, che si prestano a una gamma altrettanto ampia di cocktail.

Questo è un grande vantaggio in mixology, poiché il bartender - soprattutto quello che conosce il mondo dei gin - può adattare i drink in base all’esigenza del cliente o tenendo conto delle caratteristiche del cocktail stesso.

Come sempre, tuttavia, questa varietà ha anche un rovescio della medaglia: potrebbe mettere in difficoltà chi deve preparare un cocktail fatto in casa, sollevando dei dubbi su quale sia il gin migliore da utilizzare. Questa guida però ti toglierà ogni dubbio!

 

Guida alla scelta dei migliori Gin per i cocktail

 

Dal gusto pulito o con sfumature agrumate? Dai toni erbacei o dal piglio leggermente piccante? Il mondo dei gin vanta una gamma di varietà ampia e affascinante, che va conosciuta a fondo per padroneggiare l’arte della miscelazione come i professionisti del settore. Se vuoi preparare in casa i grandi classici della mixology, ecco qualche consiglio sui migliori gin per i cocktail più famosi, per lasciare i tuoi ospiti a bocca aperta!

 

Quale gin usare per il Negroni?

 

Nel primo ventennio del Novecento, il conte Camillo Negroni entrò nel proprio bar di fiducia e chiese al barista di aggiungere un po’ di gin al proprio drink a base di Vermouth e bitter. Fu così che nacque il Negroni, una delle ricette di cocktail con il gin più famose e semplici da preparare a casa.

L’importante è avere a disposizione i suoi tre ingredienti base, ossia Vermouth, Campari e ovviamente il gin, tutti e tre nelle stesse dosi, 3 cl, da versare in un bicchiere old fashioned pieno di ghiaccio e da miscelare gentilmente.

Il risultato è una sfumatura gustativa giocata sui contrasti, tra la dolcezza del Vermouth e il sentore amarognolo del bitter. Il gin conferisce invece al drink una spiccata nota vegetale di ginepro. Per questo tra i migliori gin per il Negroni spicca il Tanqueray London Dry Gin, prodotto esclusivamente con ginepro, angelica, coriandolo e liquirizia, e caratterizzato da un gusto pulito, secco e piacevolmente erbaceo.

 

Martini, un classico elegante e sofisticato

 

Simbolo di classe ed eleganza, il Martini è un cocktail intramontabile, spesso associato ai grandi divi del cinema o ai personaggi più iconici dei media. La sua storia è piuttosto confusa, tra chi lo attribuisce all’evoluzione di un drink firmato da Jerry Thomas o a un bartender italiano, e chi invece crede si chiami così perché nato nella città di Martinez.

Meno criptico è invece il procedimento per prepararlo a casa. Per ottenere un drink bilanciato si versano 6 cl di gin e 1 cl di Dry Vermut in un mixing glass con del ghiaccio, da filtrare poi in una coppetta da Martini.

L’equilibrio gustativo tra gli ingredienti è fondamentale, perciò il migliore gin per questa ricetta dovrebbe avere un sapore secco, pulito e con una notevole sfumatura di ginepro, requisiti tipici dei London Dry.

Anche in questo caso dunque, è meglio partire dalle basi, miscelando al Vermut un po’ di Gin London Dry Bombay Sapphire, con i suoi aromi speziati di bacche di ginepro, agrumi e pepe nero, e un gusto rotondo che si presta bene alla miscelazione. 

 

Gin Tonic, per chi ama i contrasti

 

gin da scegliere per cocktail a base di gin

 

C’è chi l’amaro lo evita in ogni modo possibile, e chi invece ci va a nozze, come coloro che al bar amano ordinare un gin tonic, il drink che per eccellenza mette in risalto le note botaniche del gin e le sfumature amarognole dell’acqua tonica. Questo non significa però che questa bevanda sia una ricetta complessa per il palato, che può infatti godere anche della nota effervescente, gradevole e rinfrescante della tonica.

Nato tra i coloni britannici come rimedio contro la malaria - mescolando il gin al chinino, componente base dell’acqua tonica - il Gin Tonic oggi è un classico della mixology, un evergreen che si ordina quando si ha voglia di un aperitivo semplice, rilassante e rinfrescante. Un altro suo punto forte è la semplicità con cui lo si può preparare in casa, mescolando 15 cl di acqua tonica a 5 cl di Gin Hendrick’s, all’interno di un tumbler alto riempito di ghiaccio.  L’Hendrick’s è un eccellente gin per il Gin Tonic, poiché l’utilizzo di botaniche come petali di rosa e cetriolo conferisce una nota fresca molto gradevole.

 

Come scegliere il gin per il Gin Fizz

 

Se invece i sentori amarognoli proprio non ti vanno giù, ma invece apprezzi particolarmente i cocktail sour, potrebbe fare al caso tuo una variante fresca e agrumata del Gin Tonic, ossia il Gin Fizz uno dei drink che hanno sfidato l’età proibizionista con uno spirito ribelle.

È probabile che le sue origini risalgano al XVIII secolo, come variante - appunto - del Gin Tonic, ma questo cocktail divenne famoso soprattutto nel corso del secolo successivo, quando nei locali clandestini andava per la maggiore servire il gin allungato con della soda.

La lista degli ingredienti necessari è leggermente più corposa rispetto al suo predecessore, ma la semplicità rimane la stessa: ai 4,5 cl di gin vanno infatti aggiunti 3 cl di succo di limone, 1 cl di sciroppo di zucchero (semplicissimo da preparare a casa) e una spruzzata di soda, il tutto versato e mescolato in un bicchiere alto pieno di ghiaccio.

Poiché si tratta di un drink rinfrescante, un ottimo gin per questo drink presenta sfumature agrumate, come quelle del Gin Dry Portofino, che utilizza una distillazione sottovuoto per sprigionare gli aromi delle sue botaniche, tra cui spiccano limone e ginepro, seguiti da rosmarino, maggiorana, salvia e lavanda. Per un Gin Fizz dai toni mediterranei!

 

Dalla Vodka al Gin: il London Mule

 

Se il Moscow Mule è un drink che lega in una stretta collaborazione Russia e Stati Uniti, la variante London Mule ha i piedi ben piantati su suolo inglese, grazie alla sostituzione della vodka con il gin.

Dal sapore neutro della vodka si passa infatti ai toni tipicamente vegetali o agrumati (a seconda dello stile) di questo distillato. Un tocco rinfrescante in più è inoltre conferito miscelando il gin (6 cl) a 1,5 cl di succo di lime, riempiendo infine il bicchiere di ghiaccio con un topping di ginger beer, quest’ultima caratterizzata da un sentore leggermente speziato e piccante.

Il nome di questo cocktail suggerisce l’utilizzo di un London Dry, per rispettare l’identità della variante, ma in verità puoi anche sbizzarrirti un po’ con un gin dalle sfumature più particolari, come potrebbe essere per esempio un Gin "Monkey 47" - Schwarzwald Dry Gin. Perché? Perché sfoggia aromi suadenti di prugna e mandorla, con un accenno di cardamomo, cannella e noce moscata che si sposa perfettamente con i sentori speziati della ginger beer!

 

 

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