Tra brindisi al tramonto, aperitivi in terrazza e cene sotto le stelle, i vini spumanti rosati conquistano per la loro freschezza, il profilo fruttato e la grande versatilità a tavola. Ideali per chi cerca vini eleganti ma informali, sono capaci di portare colore e brio anche nelle giornate più calde, dall’antipasto fino al dessert.
Ma cos’è lo spumante rosé, in cosa si differenzia dal vino rosato frizzante e quali sono le migliori etichette da provare? Scopriamolo insieme!
Le migliori occasioni per stappare gli spumanti rosati
Che si tratti di un aperitivo informale, di una cena romantica o di una festa tra amici, gli spumanti rosati, le bollicine estive per eccellenza, regalano sempre un tocco di eleganza e allegria.
Nei prossimi paragrafi ti guideremo alla scoperta di alcune etichette imperdibili del catalogo di Giordano Vini, tra profumi, stili e abbinamenti pensati per ogni occasione!
Eleganza e versatilità: lo Spumante Rosé Millesimato
Delicato, intenso, irresistibilmente estivo. Lo Spumante Rosé Millesimato Extra Dry si presenta con un brillante colore rosa e riflessi purpurei, profumato di frutti di bosco, ribes e lamponi, e agrumi, con accenti floreali di rosa rossa.
Al palato è fresco, equilibrato e poco tannico: il classico vino che conquista al primo sorso. Perfetto con sushi, antipasti di mare, formaggi, verdure o dessert, ma anche per gli aperitivi o per i momenti da passare in compagnia.
7PM Rosé: il party wine per eccellenza
Leggero, spensierato e con un tocco glam, il 7PM Rosé Extra Dry è lo spumante ideale per l’aperitivo che si trasforma in festa. Con i suoi aromi di piccoli frutti rossi e la sua beva vivace, sa farsi amare da tutti.
Ottimo con crudité, finger food, formaggi e sushi. E perché no, da provare anche a tutto pasto. Un vino che invita a brindare con stile e ad aggiungere un tocco di rosa a ogni serata d’estate.
Champagne Rosé Brut: carattere e finezza in equilibrio
Per chi cerca l’eccellenza, lo Champagne Rosé Brut è una scelta che unisce personalità e raffinatezza. Nasce da un blend di Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Meunier e matura per quattro anni sui lieviti.
Il risultato? Un calice dal colore salmone con riflessi oro rosa, un bouquet intenso di fragole e ribes nero, con sfumature di paprika, e un sorso succoso e fresco, che chiude su note di ciliegia confit e spezie dolci. Perfetto con piatti saporiti come il piccione arrosto, con i formaggi di media stagionatura o con i dessert non troppo dolci.
Complesso, vivace e affascinante: lo Champagne “Dolorès Baron Fuenté” Rosé Brut
Chi cerca uno spumante rosato avvolgente e armonioso troverà nello Champagne "Dolorès Baron Fuenté" Rosé Brut un vero gioiello, realizzato a partire da una cuvée di Chardonnay, Meunier e Pinot Nero vinificato in rosso, affinata per cinque anni sui lieviti.
Con i suoi riflessi ramati, regala al naso profumi intensi di piccoli frutti rossi e neri cotti, biscotti al burro e nuance dolci di pasticceria. Al gusto combina tannini fini, una piacevole vivacità e un equilibrio che unisce morbidezza e struttura. Si presta quindi magnificamente sia per gli aperitivi eleganti che per accompagnare dessert come crostate di frutta rossa e macedonie.
Spumanti rosati: produzione e stile inconfondibile
È importante sapere che il vino rosato frizzante non va confuso con lo spumante rosé, poiché si differenziano per la pressione, la persistenza della spuma e le tecniche di lavorazione, che nel secondo caso sono più complesse e strutturate
I processi utilizzati, tuttavia, sono gli stessi: il Metodo Classico, nato in Francia alla fine del XVII secolo e basato su una seconda fermentazione in bottiglia, e il Metodo Charmat, sviluppato alla fine dell’Ottocento da Federico Martinotti e perfezionato in seguito dal francese Eugéne Charmat, dove la rifermentazione avviene invece in autoclave.
Nel primo caso, grazie a un periodo di affinamento maggiore, si ottiene uno spumante più complesso, con bollicine sottili e profumi di grande finezza. Nel secondo, prevalgono la freschezza e gli aromi fruttati, perfetto per vini giovani, dal carattere immediato e fragrante.
Il colore rosato, invece, si raggiunge solitamente attraverso una macerazione breve delle bucce delle uve a bacca rossa con il mosto, oppure - meno frequentemente nel Bel Paese - con l’assemblaggio di una piccola percentuale di vino rosso in una base bianca.
Le uve utilizzate variano in base alla zona di produzione, spaziando dal Pinot Nero allo Chardonnay, fino al Sangiovese, al Montepulciano, alla Corvina o al Nebbiolo.
Extra Brut, Brut, Extra Dry o Dry? Come scegliere la bollicina rosata per l’occasione
Quando si parla di spumanti, non contano solo il colore o i profumi: anche il residuo zuccherino (la quantità di zucchero che resta nel vino dopo la fermentazione, o che può essere aggiunta sotto forma di mosto non fermentato o zucchero semolato) ha un ruolo centrale nel definirne lo stile. Vale ovviamente anche per i rosé, che si distinguono anche in base a questo parametro, dando origine a diverse tipologie di vini:
- Extra Brut (0-6 g/l): la versione più secca e rigorosa. Perfetta per chi ama i contrasti e vuole esaltare piatti dalla spiccata dolcezza e pienezza.
- Brut (6-12 g/l): secco, ma più morbido dell’Extra Brut. È lo stile più diffuso tra gli spumanti rosé, ideale per aperitivi, primi e secondi piatti delicati, compresi i dessert.
- Extra Dry (12-17 g/l): leggermente più dolce del Brut, mantiene un profilo rotondo e armonioso. È adatto tanto ai piatti salati quanto a quelli dolci, spaziando dai formaggi ben stagionati fino alle preparazioni più delicate a base di crostacei.
- Dry (17-32 g/l): dal profilo amabile e più zuccherino rispetto alle altre tipologie, accompagna bene dessert leggeri, frutta e piatti delicati.
Conoscere queste differenze è fondamentale per orientarsi tra i diversi abbinamenti degli spumanti rosati, scegliendo l’etichetta più adatta al proprio gusto o al menù.
Hai trovato il rosé che fa per te? Dai un’occhiata al nostro catalogo e continua il viaggio tra bollicine, profumi e abbinamenti!