Bentornato, Novello!

L'attesa è finita: scopri il primo rosso dell’anno

Bentornato, Novello!

Data Pubblicazione: 11/09/2023

Detiene sicuramente il primato di “primo vino dell’anno”, nonché la fama di “rosso d’autunno” per eccellenza. Stiamo parlando del Novello, uno dei vini più facilmente godibili tra tutti che, come ogni ottobre, è tornato a farci compagnia sulle nostre tavole. Ma come si produce il vino Novello, quali sono le sue caratteristiche e quando si può bere?

 

Come si produce il vino Novello e quali sono le sue caratteristiche?

 

Il Novello si produce utilizzando una tecnica di vinificazione diversa da tutte le altre, ossia quella della macerazione carbonica. I grappoli interi vengono messi in una vasca ermetica con anidride carbonica per circa due settimane: l’uva comincia quindi a fermentare, viene poi pigiata e vinificata senza bucce. Quello che si ottiene è un vino dal colore rosso brillante, con sentori di frutta che dominano la scena, tannini poco presenti e una ridotta gradazione alcolica, mai superiore agli 11° vol. alc.: si tratta di un vino facile e beverino, dal gusto fresco e fragrante, non adatto all’invecchiamento a causa della sua struttura poco stabile.

 

Per produrre il Novello in Italia vengono impiegate una varietà di 60 uve autoctone e locali, che posso variare in base alla zona di produzione. Per esempio, in Toscana viene utilizzato il vitigno Sangiovese, in Puglia il Primitivo, in Abruzzo il Montepulciano, in Piemonte il Barbera e così via, donando ai vini Novello delle sfumature sempre nuove e tutte da scoprire.

 

Quando bere il Novello?

 

La vera unicità del Novello sta nel fatto che può essere bevuto a poche settimane dalla vendemmia da cui provengono le uve utilizzate per la sua produzione. Da regolamento, infatti, può essere messo in commercio dal 30 ottobre fino al 31 dicembre dello stesso anno. Una visita, dunque, che dura solo un paio di mesi. Per quanto riguarda quando berlo invece, la risposta è “il prima possibile”: trattandosi di un vino giovane e avendo subito un processo di vinificazione molto rapido, non ha le caratteristiche per rimanere a lungo nella bottiglia, senza che si guasti. Ecco perché il Novello va bevuto entro la primavera successiva, o comunque nell’arco di 6 mesi dalla messa in commercio.

 

Il Novello a tavola: gli abbinamenti gastronomici

 

abbinamenti cibo e vino novello

 

Il sapore leggero e fresco del Novello, insieme al suo aroma delicatamente fruttato, lo rendono il vino perfetto da abbinare ai piatti tipici di stagione, caldarroste in primis, siano queste bollite o arrostite. Altro matrimonio di successo è quello con i carciofi e con i funghi, dunque via libera ai risotti e ai secondi di carne. Inevitabile è il pairing con un tagliere di salumi e formaggi semi stagionati, soprattutto quando l’atmosfera è quella conviviale tra amici, quando ci si perde in chiacchiere e risate fino a tardi. E anche lì, quando ormai sulla tavola l’ultimo piatto è stato portato via, un calice di Novello ha sempre il suo perché.

 

Ma come è nato il vino Novello? La storia e la tradizione

 

Le origini del vino Novello non sono individuabili con precisione, in quanto questo vino si è sviluppato nei secoli come prodotto strettamente integrato alle antiche tradizioni enologiche. Nell’antichità, durante il periodo della vendemmia, i viticoltori usavano consumare il mosto appena ottenuto direttamente nei campi, per alleggerire il lavoro con una fresca ebbrezza, oltre che durante le feste e le celebrazioni tradizionali attorno alla raccolta dell’uva. Tuttavia, le prime sperimentazioni sulla macerazione carbonica risalgono agli anni ’30 in Francia e questo metodo produttivo si è poi diffuso a partire dagli anni ’60. Le prime menzioni documentate di "vino novello" possono essere rintracciate in Italia dagli anni '70 in poi, culminando nel 1989, quando il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali italiano ha ufficialmente riconosciuto il "Vino Novello" come una categoria a sé stante di vino, stabilendo alcune regole per la sua produzione e commercializzazione.

 

Novello vs Beaujolais

 

Si dice che il Novello sia la copia italiana del francese Beaujolais Nouveau, dal momento che per entrambi viene utilizzata la tecnica della macerazione carbonica e sono vini da bere giovani (anzi, giovanissimi). In realtà, vi sono alcune differenze importanti. Il Beaujolais, infatti, è prodotto con 100% uve Gamay, interamente vinificate con macerazione carbonica. Al contrario, in Italia, come accennato precedentemente, possono essere utilizzati ben 60 vitigni diversi e la macerazione carbonica deve riguardare almeno il 40% delle uve. La restante parte può essere vinificata secondo le tecniche tradizionali. Questo influisce sulla struttura aromatica del vino, molto più “specifica” e distinguibile nel Beaujolais, visto l’impiego di una sola varietà d’uva.

 

 

Ora che conosci le caratteristiche del vino Novello, quest’anno non farti trovare impreparato e affronta l’autunno insieme a Giordano Vini!

 

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